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TWELVE ANGRY MAN DIRECTED BY A. GASSMAN



(Immagine per gentile concessione di Teatro Stabile d'Abruzzo)

Il tour di LA PAROLA AI GIURATI debutterà tra breve a Milano, toccando quindi le maggiori città italiane.

Siamo nella New York del 1950, una giuria popolare composta da dodici uomini, di diversa estrazione sociale, età e origini, deve decidere del destino di un ragazzo ispano-americano. Pregiudizi e false certezze che caratterizzano il comportamento dei giurati affiorano nel momento in cui devono assolvere il compito più difficile per un uomo: quello di decidere della vita di un altro uomo. Fra contrasti, dubbi, ripensamenti e discussioni, l’unanimità sarà raggiunta e l’imputato verrà dichiarato….

Venite a scoprirlo in teatro!

dal 22 novembre 2007 in tournée

LA PAROLA AI GIURATI
(Twenty Angry Man)
di Reginald Rose

traduzione di Giovanni Lombardo Radice

con: Alessandro Gassman, Manrico Gammarota, Sergio Meogrossi, Giancarlo Ratti, Fabio Bussotti, Paolo Fosso, Nanni Candelari, Emanuele Salce, Massimo Lello, Emanuele Maria Basso, Giacomo Rosselli, Giulio Federico Janni
regia: Alessandro Gassman
scene: Gianluca Amodio
costumi: Helga H. Williams
musiche: Pivio & Aldo De Scalzi
light designer: Marco Palmieri
sound designer: Hubert Westkemper
produzione: Teatro Stabile d’Abruzzo – Società per Attori

TWELVE ANGRY MEN (La parola ai giurati) tratto da un teledramma di Reginald Rose del 1954 è il primo film di successo di Sidney Lumet (regista di “Assassinio sull’Oriente Express” e “Quel pomeriggio di un giorno da cani”). Il film ebbe come protagonista Henry Fonda.

Alessandro Gassman dice nelle sue note di regia:
“L’interesse per il lavoro di regia è stato per me un naturale approdo, dopo più di venti anni di teatro militante in qualità di attore e due stagioni di successi con la mia prima regia, ho voluto proseguire la mia ricerca affrontando un testo socialmente coinvolgente e profondamente ideologico. Rose mi permette di entrare nelle varie e sfaccettate tipologie umane e caratteriali colte in una situazione claustrofobica nella quale emergono gli aspetti umani più contraddittori.”