Robert Bolt
Robert Bolt, sceneggiatore, regista e drammaturgo inglese (Sale, 15 Agosto 1924 – Hampshire, 20 febbraio 1995).
Dopo quella che lui chiama una infanzia “tetra” ed una squallida carriera universitaria, Bolt viene arruolato dall’esercito britannico. E’ un marxista convinto, considera la classe operaia “bella moralmente ed esteticamente” e Ascot (il suo emblema di elite) “un privilegiato, triste e pretenzioso”. Nel 1942 Bolt si iscrive al Partito Comunista, ma lo abbandona cinque anni dopo, ormai disilluso da un Partito che non sa essere all’altezza dei suoi ideali assolutisti.
Lasciato l’esercito dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, Robert completa gli studi universitari e si guadagna un diploma di laurea come insegnante.
Il suo primo lavoro teatrale, una commedia per bambini sulla natività, rappresenta una “straordinaria svolta” nella sua vita. Decide infatti di votarsi alla drammaturgia e così conseguirà il suo primo successo Flowering Cherry nel 1957. Scrive quindi un radiodramma nel 1954 A Man for All Seasons di cui curerà la versione teatrale nel 1960: straordinario successo per pubblico e critica a Londra e a New York. Da allora Bolt si divide tra cinema e teatro producendo anche la versione cinematografica di quest’opera nel 1966. All’epoca era già famoso per due importanti sceneggiature: Lawrence of Arabia (1962) e Dr. Zhivago (1965). Le sue commedie e i suoi film gli sono valsi numerosi premi, ma ricordiamo in particolare l’Oscar come Miglior Adattamento Cinematografico e Miglior Film per A Man for All Seasons.
Un tema ricorrente in tutte le sue opere è il “dramma dell’Io minacciato” in cui un protagonista deve scegliere tra rispettare la propria integrità oppure cedere alle richiueste della società. Il protagonista difende la sua scelta con un dialogo educato ed arguto che mostra una ammirevole quanto rara fibra morale grazie a scene di notevole chiarezza drammatica.
A seguito di un infarto e poi di un ictus la carriera di Robert Bolt ha un improvviso arresto.
Muore nel 1995.