“Non mi sembra possibile che lei possa esserci. Non dovrebbe nemmeno esistere”. Così scrive l’autore, Doug Wright, ed è infatti incredibile che Charlotte sia sopravvissuta, da travestito, in abiti femminili, nel periodo più cruento della storia del Novecento.
Debutta stasera a Cesena il monologo che vede un solo attore vestire 20 diversi personaggi: “I Am My Own Wife” ripercorre la vita di Charlotte
Von Mahlsdorf tramite i nastri delle interviste che Doug, anche lui personaggio in scena, le fa dal gennaio del 1993, in un’ossessiva ricerca volta a comprendere chi sia davvero la persona che ha di fronte, la cui stessa vita rappresenta una vittoria sulla storia.
Collezionista compulsiva, Charlotte sopravvive da travestito all’assalto nazista e al regime comunista a Berlino, recuperando e collezionando oggetti e mobili di antiquariato, salvando mobili dalle case degli ebrei deportati, dalle macerie delle bombe della Seconda Guerra Mondiale, dalle abitazioni confiscate dalla Stasi.
Ma chi è davvero Charlotte? È Lothar Berfelde, il ragazzo che un tempo è stata? È una eroina? O forse una spia della Stasi? Una menzognera? Su queste domande si costruisce lo spettacolo. Allo spettatore, la possibilità di rispondere.