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ANATOMIA DI UN SUICIDIO DI ALICE BIRCH



(Immagine per gentile concessione di Foto di Masiar Pasquali)

«Quando muore un lupo, il branco può disgregarsi». Una madre, una figlia, una nipote. Tre generazioni, un affresco per dodici interpreti simultaneamente in scena in un’indagine vertiginosa sull’amore, sulle eredità e sul generare. Tre movimenti temporali che si tramandano tracce, desideri, auspici, intenzioni e domande. Un’unica linea femminile legata alla vita, come per un incantesimo, dal più sottile dei fili. 

Una scrittura d’ensemble per dodici attori che si chiede: cosa significa vivere. Cosa comporta scegliere di vivere? Quando si muore veramente? Il generare può liberarsi da un processo conservativo? Perché generare attiene al generare prole, al nutrire, generare caos e traumi, ma anche al generare sé stessi in ambienti, scelte e progetti. E saper deviare dall’ordine precostituito per sottrarsi al mondo per come esso – socialmente e moralmente – ci spinge a essere. Fino a guardare dentro certi rimossi dell’Occidente intorno alle istituzioni familiari e allo scandalo della morte. Sapendo che bisogna sbrigarsela da soli, che ogni nostra azione si inserisce in una genealogia, ma non genera fatalità, solo semplici precedenti – intesi in senso magnificamente giuridico.

In scena dal 23 Febbraio al 19 Marzo al Piccolo Teatro di Milano!