«Quando muore un lupo, il branco può disgregarsi». Una madre, una figlia, una nipote. Tre generazioni, un affresco per dodici interpreti simultaneamente in scena in un’indagine vertiginosa sull’amore, sulle eredità e sul generare. Tre movimenti temporali che si tramandano tracce, desideri, auspici, intenzioni e domande. Un’unica linea femminile legata alla vita, come per un incantesimo, dal più sottile dei fili.
Una scrittura d’ensemble per dodici attori che si chiede: cosa significa vivere. Cosa comporta scegliere di vivere? Quando si muore veramente? Il generare può liberarsi da un processo conservativo? Perché generare attiene al generare prole, al nutrire, generare caos e traumi, ma anche al generare sé stessi in ambienti, scelte e progetti. E saper deviare dall’ordine precostituito per sottrarsi al mondo per come esso – socialmente e moralmente – ci spinge a essere. Fino a guardare dentro certi rimossi dell’Occidente intorno alle istituzioni familiari e allo scandalo della morte. Sapendo che bisogna sbrigarsela da soli, che ogni nostra azione si inserisce in una genealogia, ma non genera fatalità, solo semplici precedenti – intesi in senso magnificamente giuridico.
In scena dal 23 Febbraio al 19 Marzo al Piccolo Teatro di Milano!