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Yukio Mishima

Nato a Tokio da famiglia borghese, Yukio Mishima inizia a 19 anni con un volume di racconti. Reso celebre a soli 24 anni dal successo del suo romanzo CONFESSIONI DI UNA MASCHERA (1949), scrive tra il 1949 e il 1970 una quarantina di romanzi, opere teatrali, novelle e saggi.

I più notevoli, IL PADIGLIONE D’ORO (1956), DOPO IL BANCHETTO (1960), MADAME DE SADE (1965) e la tetralogia IL MARE DI FERTILITÀ, con il romanzo CAVALLI IN FUGA, trattano tutti l’umiliazione subita dal Giappone a causa dell’occupazione americana e della progressiva perdita della sua anima, inesorabilmente anestetizzata e soffocata dalla cultura americana inconsistente e volgare.

La critica pone Mishima tra i rappresentanti della Scuola della letteratura moderna, influenzata dalla cultura e dagli ambienti occidentali. E tuttavia la sua narrativa si pone nell’ambito di una ricerca estetizzante, non solo nel linguaggio ma anche nei temi: il mito della forza, l’equazione bellezza-violenza e bellezza-morte, l’erotismo. La sua risposta al deserto spirituale che dilaga, appare una sola: l’adesione coerente al bushido ( la via del guerriero).

Fonda perciò nel 1968, con un gruppo di studenti, un’associazione paramilitare denominata “Società dello Scudo”. In nome dell’Imperatore e del “suo” Giappone, tenta, nel 1970, con il suo piccolo esercito privato, di far sollevare il Quartier generale delle forze di autodifesa giapponesi. Fallito il tentativo, si suicida.

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