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Arnold Wesker

Arnold Wesker, scrittore, poeta, drammaturgo e sceneggiatore inglese, nasce a Londra nel 1932. Considerato una delle figure chiave del teatro del XX secolo, ma anche una delle più prolifiche: è autore di 42 opere teatrali, 4 raccolte di novelle, 2 volumi di saggi, un libro di storie per l’infanzia, una autobiografia, radiodrammi, sceneggiature per film, poesie e molti vari altri scritti.
Le sue commedie sono state tradotte in 18 lingue e rappresentate in tutto il mondo. L’autore le ha anche dirette, in molte produzioni mondiali.

Molteplici sono i temi esplorati nelle sue opere: l’amicizia, la morte, la vecchiaia, i conflitti coniugali, la violenza, la maternità, il fallimento di un amore, la scoperta di sé, il fanatismo religioso e non , la sete di conoscenza, i sogni perduti, ecc…
Wesker dimostra un particolare interesse per la psicologia femminile tanto che scrive molteplici monologhi per donna: dalla spassosa commedia surrealista Whatever Happened To Betty Lemon? al dramma Four Portraits of Mothers al melodramma Letter to a Daughter.

Outsider del teatro inglese, Wesker è il più imprevedibile, il meno inserito fra i drammaturghi inglesi della sua generazione. E’ sempre stato insofferente a qualsiasi etichettatura (prima fra tutti quella di angry young man che non ha mai accettato) perché, come dice lui stesso: ” l’immagine congelata è la maledizione dell’artista“.

Wesker è giunto alla notorietà internazionale con le commedie della sua Trilogia (cioè Chicken Soup With Barley, Roots e I’m Talking About Jerusalem ma anche con il celeberrimo The Kitchen da cui venne anche tratta un’omonima sceneggiatura. Contrariamente a quanto si crede, Wesker non ha mai abbandonato i temi sociali delle sue prime opere, ha semmai focalizzato, negli anni, la sua attenzione sull’analisi dei rapporti interpersonali, ha sviluppato sempre di più l’indagine delle debolezze e dei fallimenti individuali, spesso conseguenza di un più vasto male sociale.
Come dice Adam, il protagonista di The four seasons: ” Vuoi che protesti per le guerre in corso sulle montagne? Io protesto. Ma il cuore ha i suoi dolori privati (…) e nessuna buona causa del mondo può impedirmi di piangere per un amore finito.”

D’altra parte negli stessi drammi che gli dettero notorietà, aveva ben spiegato quale fosse la sua idea sociale e politica. A qusto proprosito si veda cosa dice SARA, personaggi di Roots:
La politica è vita, Bessie. Tutto quello che accade nel mondo ha a che fare con la politica (…) A che serve essere socialisti se non hai calore umano? (…) Tutto freddo e calcolato. Gente così non può insegnare l’amore e la fratellanza. (…) L’ amore viene adesso. L’amore viene prima di tutto. Come fai a parlare di socialismo altrimenti?”

I personaggi weskeriani sono complessi, disegnati a tutto tondo, in continuo rapporto dialettico con se stessi e con gli altri. Il dialogo nelle opere di Wesker è una coraggiosa risposta al morbo dell’incomunicabilità e, purché sia sempre viva la tensione della comunicazione, la lingua inglese viene esplorata dall’autore in tutte le sue forme, da quella poetica e raffinata a quella colloquiale, quotidiana, infarcita di espressioni Yiddish o dialettali.

Riconoscimenti
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I suoi lavori hanno ottenuto molteplici premi sia in Inghilterra che all’estero.
Membro della Royal Society, Arnold Wesker ha ricevuto tre Lauree ad Honorem:
– nel 1989, dall’Università dell’East Anglia;
– nel 1995 dal Queen Mary e Westfield College di Londra
– nel 1997 dalla Denison University dell’Ohio.

Nel 1964 una giuria internazionale gli conferisce il Premio Marzotto per Their Very Own And Golden City.

Nel 2002 ha festeggiato i suoi 70 anni di età e i 45 anni di attività di drammaturgo.
L’Università del Texas ha recentemente raccolto il vasto archivio dell’autore.

Per ogni eventuale approfondimento su Arnold Wesker vi invitiamo a visitare il sito ufficiale: www.arnoldwesker.com