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THE WOMEN AT BELLI THEATRE



©Teatro Belli

Al Teatro Belli dal 9 al 21 dicembre Dazzle Communication presenta THE WOMEN di Clare Boothe Luce per l’adattamento e la regia di Carlotta Corradi.

CAST: Giada Fradeani, Claudia Mei Pastorelli, Elisa Alessandro, Marika Murri, Daph Mereu, Cristina Odasso, Emanuela Cavazza, Eliana Bosi Liscia, Paola Sambo, Aglaia Mora, Silvia Giuliano, Silvia Romano, Cecilia Gianni.

Una giungla metropolitana dove le donne lottano tra abiti firmati e pettegolezzi alla conquista di uomini, soldi e potere. E’ la New York di Clare Boothe Luce, che nel 1936 cattura le manie e i vizi dell’alta società nella sua commedia The Women. Sessant’anni prima di “Sex and the City” e “Desperate Housewives”, la scrittrice statunitense descrive i meccanismi psicologici e istintivi dell’essere femminile in un’opera brillante e imprevedibile, che fa sorridere l’uomo e commuove la donna.
Senza tradire il testo originale, in un allestimento che rende omaggio alla trasposizione cinematografica firmata nel 1939 da George Cukor, Carlotta Corradi porta in scena 13 donne avvolte nel glamour dei costumi ispirati alle icone del passato ma incredibilmente moderne nella loro spregiudicatezza. A ricreare l’effetto della pellicola in bianco e nero è la scelta di una scenografia che gioca intorno alle sfumature del grigio, dove l’unico elemento di colore è rappresentato dal “rosso giungla”, che incarna simbolicamente le declinazioni della passione, le unghie-artigli delle donne e le leggi spietate della giungla in cui le protagoniste si affrontano a colpi di battute veloci come frecce e taglienti come lame dando vita a dialoghi dalla comicità sottile e a volte amara.
Per loro la vita ruota attorno alla moda, alla mondanità e al mantenimento della forma fisica. Il matrimonio è solo una garanzia di agiatezza, mentre l’amore e la fedeltà non contano perché destinati a non durare. Anche l’amicizia è un valore superato, le donne di “The Women” sanno che basterà mettere il naso fuori dal salotto dove si riuniscono per giocare a bridge per essere “cucinate a puntino”. Così il dramma di una moglie diventa la metafora della lotta per la sopravvivenza, una lotta che è molto di più del semplice conflitto tra generi.